La scusa...Quella coperta sempre troppo corta!! di Valter Ceccherini

06.11.2013 20:58

Quella coperta sempre troppo corta...

 

La politica delle larghe intese con la scusa della coperta troppo corta per la società reale, quella con cui coprire noi cittadini comuni, di fatto non supplisce mai ai bisogni oggettivi. Alle necessità di chi lavora o di chi lo cerca un lavoro, di coloro che studiano e di quelli che vorrebbero poter studiare. I bisogni delle imprese che dovrebbero essere deputate a crearlo il lavoro, aumentando cosi la produttività e divenendo più competitive.
E' per questo infatti che la politica del potere si guarda bene dallo scendere dal proprio letto "separato" e astutamente fornito di altra abbondante coperta in cui sono soliti crogiolarsi, loro e tutto quel surplus pubblico foriero di clientela atta al mantenimento del potere.


Di tagli alla spesa pubblica, quelli utili a togliere enti e personale inutili di cui oggi il paese Italia non può più permettersi di mantenere. Quei tagli intelligenti e frutto del coraggio delle scelte che una politica seria dovrebbe avere. Quei tagli fondamentali per allungare la coperta per tutti che potrebbero davvero ridurre drasticamente le tasse, non se ne vuol mettere in pratica alcuno.


È troppo pesante la pressione dei partiti al Governo, quella delle Lobby affaristiche, delle corporazioni, degli ordini professionali e perfino dei sindacati che a volte, perdendo completamente il senno della situazione di molti, difendono l'indifendibile dei pochi.


Da un inedito scoop del Talk Show PIAZZAPULITA in onda Lunedì 4 Novembre sul canale televisivo La7, si evince chiaramente che l'arte di arrabattarsi tra scaltri imprenditori e il sistema istituzionale a cui compete l'elargizione degli ammortizzatori sociali unito alla disperazione della povera gente disoccupata o con poche centinaia di euro di Cassa Integrazione, a portato alla ovvia conseguenza della TRUFFA.


Ma siamo sicuri, dopo certi inquietanti segnali ed una crisi ormai pluriennale che questo sistema assistenzialista per cui la giustificazione dell'emergenza non è più idonea a risolvere radicalmente i problemi veri del paese serva ancora a qualcosa?


Oppure, non sarebbe meglio, se pur in maniera graduale, cominciare ad investire certe risorse per creare migliori condizioni burocratico tributarie, corroboranti a far ripartire il lavoro i consumi per recuperare la competitività perduta e ridare futuro a questo nostro paese?

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