PRESENTATA IN REGIONE UN OSSERVAZIONE DAL GRUPPO CONSILIARE UDC SULLA VICENDA POSTE IN CASENTINO

23.09.2012 12:19

Qualcosa inizia a muoversi sul fronte della vicenda poste in Casentino, infatti è notizia certa che la mobilitazione nel territorio casentinese messa in atto da Casentino Unito con il coinvolgimento della popolazione e la raccolta firme (oltre 850) contro la chiusura degli uffici di Serravalle, Moggiona e Partina, ha riscosso interesse in ambito regionale.

Le firme sono state consegnate tra il 20 ed il 25 agosto al Presidente, al Direttore nazionale e al Direttore della sede provinciale di Poste Italiane spa, ai sindaci interessati ed al presidente dell’Unione di Comuni del Casentino, a tutti i presidenti dei Gruppi politici del Consiglio della Regione Toscana, riservando un particolare occhio di riguardo al Consigliere Vincenzo Ceccarelli in quanto politico locale.

Tale iniziativa ha trovato un positivo accoglimento da parte di alcuni consiglieri regionali ed in particolare quella del gruppo Consiliare UDC che ha presentato in Consiglio, il 4 settembre scorso, un’interrogazione in merito alla chiusura degli uffici postali in Casentino.

L’interrogazione – fa sapere Casentino Unito - pone all’attenzione della Giunta Regionale la questione della chiusura dei tre uffici postali e delle firme raccolte, chiedendo quali siano le proposte e le soluzioni previste dalla Regione Toscana, in accordo con le istituzioni e compatibili con l’esigenza di programmazione aziendale di Poste Spa, che siano alternative alla chiusura degli uffici postali per garantire la salvaguardia di un servizio pubblico che per alcune fasce della popolazione è ancora insostituibile.

Nell'attesa dunque che sin dal prossimo consiglio regionale (si spera a quello del 12 Settembre)

l' iniziativa venga accolta e recepita secondo la logica del fabbisogno di certi territori montani come nel caso all'oggetto, sembrano già emergere, se pur ufficiosamente , possibili soluzioni alternative allo scopo di garantire certi servizi al cittadino.

Tra le possibili soluzioni si parla di ridurre le aperture settimanali, oppure di verificare se sussistono le condizioni affinché questi uffici postali, in accordo con gli enti locali, possano svolgere altre funzioni utili alle comunità in modo da abbattere i costi di gestione e rendere il loro mantenimento economicamente sostenibile.

E' bene tuttavia ricordare che la Regione Toscana, dopo l’allarme lanciato dai territori, ha già chiesto un incontro all’amministratore delegato di Poste italiane Spa per evitare la chiusura degli uffici postali ma il buon esito della vicenda nonostante la forte mobilitazione della popolazione residente non è affatto scontato, il momento economico italiano è molto difficile.

 

 

Valter Ceccherini

 

 

 

 

Indietro